AIFA: Epatite C, emanati i nuovi 11 criteri di trattamento
Lo rende noto l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). I criteri, elaborati in rispetto del Piano di eradicazione dell'infezione da Hcv in Italia, consentiranno "di trattare tutti i pazienti per i quali è indicata e appropriata la terapia" con i nuovi farmaci.
Gli 11 criteri di trattamento - al nono figurano gli operatori sanitari infetti - sono scaturiti dal dialogo con le Società scientifiche e sono stati condivisi con la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa. Il Dg Mario Melazzini, prima dell’adozione formale, ha illustrato la nuova impostazione alle associazioni dei pazienti. I Registri di monitoraggio dell'Aifa tracceranno la gestione della terapia dei singoli pazienti da parte dei Centri prescrittori individuati dalle Regioni. All'interno dei Registri sarà possibile inserire anche i pazienti da ritrattare con un'associazione di almeno 2 farmaci antivirali ad azione diretta di seconda generazione, in seguito al fallimento di regimi di trattamento senza interferone.
Ecco gli 11 criteri:
- 1) Pazienti con cirrosi in classe di Child A o B e/o con Hcc con risposta completa a terapie resettive chirurgiche o loco-regionali non candidabili a trapianto epatico nei quali la malattia epatica sia determinante per la prognosi
- 2) Epatite ricorrente Hcv-Rna positiva del fegato trapiantato in paziente stabile clinicamente e con livelli ottimali di immunosoppressione
- 3) Epatite cronica con gravi manifestazioni extra-epatiche Hcv-correlate (sindrome crioglobulinemica con danno d'organo, sindromi linfoproliferative a cellule B, insufficienza renale)
- 4) Epatite cronica con fibrosi Metavir F3 (o corrispondente Ishack)
- 5) In lista per trapianto di fegato con cirrosi Meld <25 e/o con Hcc all'interno dei criteri di Milano con la possibilità di una attesa in lista di almeno 2 mesi
- 6) Epatite cronica dopo trapianto di organo solido (non fegato) o di midollo in paziente stabile clinicamente e con livelli ottimali di immunosoppressione
- 7) Epatite cronica con fibrosi Metavir F2 (o corrispondente Ishack) e/o comorbilità a rischio di progressione del danno epatico (coinfezione Hbv, coinfezione Hiv, malattie croniche di fegato non virali, diabete mellito in trattamento farmacologico, obesità (body mass index ≥30 kg/m2), emoglobinopatie e coagulopatie congenite)
- 8) Epatite cronica con fibrosi METAVIR F0-F1 (o corrispondente Ishack) e/o comorbilità a rischio di progressione del danno epatico (coinfezione HBV, coinfezione HIV, malattie croniche di fegato non virali, diabete mellito in trattamento farmacologico, obesità (body mass index ≥30 kg/m2), emoglobinopatie e coagulopatie congenite)
- 9) Operatori sanitari infetti
- 10) Epatite cronica o cirrosi epatica in paziente con insufficienza renale cronica in trattamento emodialitico
- 11) Epatite cronica nel paziente in lista d'attesa per trapianto di organo solido (non fegato) o di midollo.
"Se tutti i pazienti con epatite C possono mettersi in lista e poi saranno curati in base ai criteri di gravità, oggi è stata vinta una grande battaglia di civiltà". Così Ivan Gardini, presidente EpaC Onlus, commenta all'Adnkronos Salute, "con un po' di incredulità", gli 11 nuovi criteri di trattamento con i super farmaci anti-epatite C appena resi noti dall'Agenzia italiana del farmaco. "Lo chiedevamo da tempo: e" a leggere nel dettaglio i diversi punti "vediamo che non si tratta di criteri di rimborsabilità, ma di prioritarizzazione. E dunque questo è perfetto: per noi tutti i pazienti devono avere accesso a questi medicinali, non solo i più gravi. Se le cose stanno così, non resta che complimentarsi con Aifa per questa grande vittoria di civiltà", conclude Gardini.