Screening ASP sulla retinopatia diabetica

28/10/2013

L’ambulatorio diabetologico presso il Poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta e l’Unità Operativa Complessa di Oculistica dell’ASP - Centro di Oculistica dell’Ospedale di Venosa sono stati selezionati per il progetto Nazionale ReAD (retine e Diabete)

Grazie ad un sistema di telemedicina, consente di effettuare in pochi minuti nel corso della visita diabetologica la fotografia della retina a tutti i pazienti diabetici inviando automaticamente le immagini all’oculista, che richiama così solo i pazienti patologici per effettuare le indagini diagnostico terapeutiche di secondo livello.

Infatti presso l’ambulatorio diabetologico di Madre Teresa di Calcutta, grazie ad un retinografo digitale, si realizza lo screening su tutti i pazienti che vi si recano per la visita diabetologica Le immagini vengono inviate via web all’ l’UOC di Oculistica della ASP, in particolare il Dipartimento Interaziendale Regionale di Oculistica, dove vengono visionati i referti che vengono successivamente trasmessi alla diabetologia che richiama i pazienti patologici.

In questo modo si può assicurare uno screening di massa alla popolazione diabetica, cui viene valutata l’eventuale presenza di retinopatia già nel corso della visita diabetologica, evitando loro richieste di visite oculistiche non necessarie (con conseguente attesa per la prenotazione e spostamenti in altre sedi) che oltretutto intasano le liste di attesa; inoltre si favorisce l’abbattimento dei carichi di lavoro e le liste di attesa dei reparti oculistici selezionando i pazienti alla fonte con un impatto positivo su risorse ed organizzazione dei reparti stessi di oculistica, favorendo l’appropriatezza della prestazione. Il diabete è causa di complicanze croniche invalidanti che coinvolgono principalmente l'occhio, il rene, il sistema nervoso periferico, ed il sistema cardiocircolatorio; infatti esso è attualmente la principale causa di cecità, di insufficienza renale, di amputazioni degli arti inferiori per cause non traumatiche e di rischio triplicato di infarto e di ictus. In particolare, la retinopatia diabetica è la più importante complicanza oculare del diabete mellito; infatti i dati epidemiologici dimostrano che almeno il 30% della popolazione diabetica sia affetto da retinopatia e che annualmente l'1 % viene colpito dalle forme gravi della stessa, che costituisce nei paesi industrializzati, la principale causa di cecità tra i soggetti in età lavorativa.

Oggi esistono terapie capaci di bloccare il decorso negativo della retinopatia diabetica, ma la loro efficacia è strettamente correlata alla tempestività dell’applicazione dell'intervento oculistico. Il problema clinico più rilevante è dato dal fatto che la sintomatologia soggettiva può essere scarsa o assente anche in presenza di gravi lesioni retiniche, che possono esitare a breve termine in perdita visiva. Per questo motivo l'adozione di efficaci programmi di screening è l'indispensabile premessa per ridurre i casi di gravi compromissioni visive da diabete, con i conseguenti elevatissimi costi socio sanitari; infatti lo screening della retinopatia diabetica, laddove è stato applicato a livello di popolazione, ha permesso di evidenziare una netta riduzione dell'incidenza di nuovi casi di cecità secondaria al diabete.

Ad oggi lo screening della retinopatia diabetica viene effettuato prevalentemente nelle strutture di oculistica, che finiscono per avere un sovraccarico di lavoro dedicando molto tempo a pazienti che, non avendo la retinopatia, non avrebbero bisogno di consulenza oculistica e pertanto vanno ad intasare le liste di attesa sottraendo molta parte del tempo degli oculisti a pazienti che ne avrebbero più bisogno; d'altronde nelle strutture diabetologiche che effettuano direttamente lo screening, questo viene realizzato dilatando le pupille dei pazienti (con conseguente prolungato disagio funzionale) e con il successivo problema organizzativo di inviare all’oculista il paziente con sospetta o accertata retinopatia; si aggiunga, infine, il potenziale rischio clinico di indurre dilatazione delle pupille in soggetti con glaucoma.

Tale attività rientra nel vasto programma di miglioramento dei servizi sanitari dell’Azienda Sanitaria di Potenza.


L'addetto stampa ASP - Giornalista Regina Cozzi



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