Presentato a Venosa il Piano Regionale Integrato della Salute

13/05/2011

I principi ispiratori, le scelte politiche e il modello organizzativo della proposta del “Piano regionale Integrato della Salute e dei Servizi alla Persona ed alla Comunità 2011-2014”

Sono stati illustrati dall’ Assessore regionale alla sanità, Attilio Martorano, nell’Auditorium dell’ospedale S.Francesco di Venosa ”. L’incontro con Martorano ha fornito l’occasione per una riflessione a più voci sull’importante strumento di programmazione sanitaria regionale tra sindaci, consiglieri regionali, medici ospedalieri e medici di famiglia, operatori Asp e operatori delle cooperative…. L’obiettivo di fondo del Piano può essere sintetizzato dallo slogan “Ammalarsi di meno, curarsi meglio”. Le strategie individuate al riguardo non si limitano a colmare carenze o razionalizzare l’esistente. E’ evidente che il Piano vola alto: vuole avviare un processo di cambiamento, di ripensamento, di ammodernamento del sistema dei servizi, dei comportamenti professionali, dei metodi d’intervento rispetto alle comunità di riferimento. “Il significato politico di questo programma, è quello di un nuovo contratto sociale, cioè di una nuova intesa tra cittadini- politica e società- ha sottolineato l’Assessore Martorano- Vogliamo approntare un “programma” che consideri tutti i soggetti coinvolti (i direttori generali delle aziende, la dirigenza sanitaria, gli operatori, gli amministratori locali,) come co-programmatori., per trovare soluzioni più coerenti con i difficili rapporti tra diritti e risorse”. Si tratta di un Piano aperto ai contributi e alle proposte migliorative e integrative. Di qui la scelta di tenere incontri con amministratori, operatori, associazioni per riportare a sintesi le varie indicazione e recepire le sollecitazioni. Tra le scelte qualificanti del Piano, quella di tenere aperte tutte le strutture ospedaliere esistenti, differenziandole, evitando duplicazioni e in appropriatezze.

“Tutti i Psa dovranno essere in grado di svolgere le stesse funzioni- ha precisato l’Assessore Martorano- Gli ospedali distrettuali, che vengono da realtà differenziate, dovranno assicurare un set minimo di funzioni “. Martorano non si è limitato a delineare le caratteristiche del nuovo modello organizzativo, ma ha evidenziato anche i nodi problematici da sciogliere: “Il vero lavoro sarà quello di stabilire il sistema di relazioni funzionali tra i diversi livelli della rete- ha anticipato l’Assessore alla salute- Bisognerà stabilire vere e proprie regole di ingaggio tra le diverse strutture in modo da creare un sistema unico differenziato al suo interno”.

Una panoramica complessiva del modello organizzativo contenuto nel Piano era stata delineata dal Direttore Generale Asp, Pasquale Amendola: “E’ un Piano aperto che si prefigge di realizzare le cose che dice, e introduce concetti e metodi nuovi per migliorare una realtà che è già buona- ha sostenuto il Direttore Amendola- Tra le scelte che caratterizzanti il Documento, quella di superare il settorialismo, di coinvolgere le comunità locali, di guardare al Distretto come collante tra le varie agenzie del territorio”. Varie anche le proposte emerse dall’incontro. Come quella del Consigliere regionale Franco Mollica di riprendere in considerazione l’idea di costruire l’Ospedale Unico; del Sindaco di Venosa, Bruno Tamburriello, di dibattere l’argomento in consiglio comunale alla presenza dell’Assessore Martorano; del Sindaco di Forenza, Francesco Matrandrea, di radicare i servizi sul territorio; dell’Assessore comunale di Venosa, Luciano Bonpensiere, di recepire nel riordino degli ospedali, le decisioni assunte dalla Regione per l’ospedale di Venosa in occasione del Piano di Rientro. Analisi e proposte sono emerse nel corso della serata anche dai Dirigenti dell’Asp. 


IL RESPONSABILE UFFICIO STAMPA Dr. Giuseppe ORLANDO



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