Presentato a Firenze uno studio al convegno sui tumori intestinali

29/03/2011

L’Unità di Medicina dell’Ospedale di Lagonegro partecipa ad un Convegno internazionale sui tumori gastrointestinali a Firenze

il focus sull’oncologia del tratto intestinale è il titolo del convegno internazionale al quale ha preso parte il dott. Pietro Crispino dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale di Lagonegro dell’ASP di Potenza con uno studio su: "la Desmoplasia incide sulla mortalità entro 5 anni, nei pazienti con cancro colo-rettale al III stadio dopo chirurgia e terapia adiuvante". Il convegno ha fatto un excursus dei tumori del tratto gastro-enterico, pancreas, fegato e vie biliari relazionando sulle ultime scoperte diagnostiche e terapeutiche, cogliendo l’occasione i due gruppi di studio dell’ospedale di Lagonegro e dell’Università Sapienza di Roma, hanno presentato lo studio scientifico che è stato teso a valutare il ruolo delle caratteristiche qualitative della desmoplasia (tessuto connettivo di sostegno tumorale) a lungo termine nei pazienti seguiti dopo intervento chirurgico e terapia adiuvante per cancro colon rettale al III stadio.

Il lavoro trae presupposto dal fatto che circa il 40-60 per cento dei tumori a questo stadio possono essere trattati con intento curativo. In base ai risultati ottenuti è stato dimostrato che i pazienti aventi una desmoplasia qualitativamente immatura (ricca di matrice extracellulare) e quindi più permeabile presentano al momento della staliazione, istologicamente, un infiltrato infiammatorio minore e quindi meno protettivo contro la crescita tumorale e cioè una maggiore probabilità di invasione linfonodale e venosa. Ciò si traduce in un maggiore rischio di ripresa della malattia entro 5 anni e quindi una maggiore mortalità.

I coautori dello studio sono stati i dott.ri Diodoro Colarusso, Giovanni Minervini, Assunta Schiava e Bruno Tripodi per il gruppo di Lavoro dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale di Lagonegro, i dott.ri Giorgio De Toma, Antonio Ciardi, Enrico Stefano Corazzieri e Paolo Paoluzi per il gruppo di lavoro dell’Università La Sapienza di Roma.

A cura dell'’addetto stampa - Regina Cozzi



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