Positivo esito delle cure e di un secondo trapianto di rene

28/03/2018

Il 22 Marzo un paziente di 67 anni, seguito dal Centro Dialisi di Venosa, ha ricevuto il secondo trapianto di rene, presso il Policlinico Umberto I di Roma. Apprezzamento della Direzione Sanitaria ASP

"Grande è la gioia per tutti, paziente, familiari, sanitari che lo tengono in cura e degli operatori del centro di coordinamento trapianti di Matera. Si tratta di un paziente che all’età di soli 28 anni si trova di fronte al dramma di una malattia renale allo stadio finale che lo costringe alla terapia sostitutiva dialitica.

Questa viene affrontata con coraggio e scrupolosa attenzione alle regole ad alle cure necessarie da parte del paziente che lo porta all’età di 40 anni al primo trapianto di rene. La scrupolosa attenzione alla terapia presso il centro Dialisi di Venosa e dell'equipe e del Dott.Carretta e Dott. Pampaloni, consente al malato di rimanere lontano dalla dialisi per 16 anni, epoca in cui si esaurisce la funzione del rene trapiantato con conseguente ritorno alla dialisi.

Il paziente affronta questo periodo di vita con ottimismo, attenzione alle cure e alle regole imposte dalla malattia per conservare quelle buone condizioni cliniche che lo portano al secondo trapianto di rene il 22 marzo scorso.

"La vicenda di questo paziente - sottolineano i sanitari del Centro Dialisi di Venosa - pone in evidenza che la malattia renale terminale consente una vita all’ammalato che, anche se condizionata da regole ed attenzioni, pur tuttavia gli ha consentito di lavorare, crearsi una famiglia, godere della gioia di figli e nipoti. L'auspicio è quello che la medicina, un domani, realizzari tutto questo anche per altre malattie che oggi presentano una prognosi sfavorevole".

"Il Direttore Sanitario ASP, Dr. Massimo De Fino, esprime apprezzamento per la costanza e l'esito delle cure eseguite presso il Centro Dialisi di Venosa, unendosi agli auspici dei sanitari impegnati quotidianamente per assicurare, non solo la qualità delle cure, ma anche migliori condizioni di vita per i pazienti ricoverati"



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