La comunicazione: un tassello importante del prendersi cura

23/05/2011

Con il Convegno tenutosi nell’Auditorium dell’Ospedale S.Carlo di Potenza, è partita la campagna di informazione e sensibilizzazione sulle modalità di accesso ai servizi dei bambini che hanno bisogno di cure palliative

E' stata avviata la costruzione delle rete dei servizi delle cure palliative pediatriche sul territorio. L’iniziativa, organizzata dal Ministero della Salute e dalla Regione Basilicata, in collaborazione con l’Asp e la Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio, rientra in un progetto pilota, che coinvolge le regioni Friuli Venezia Giulia e Basilicata.La giornata di studi ha consentito di fare una riflessione a più voci sulla condizione dei servizi nel settore, di individuare carenze da superare e risorse disponibili, e di delineare la strada da percorrere per migliorare la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie. Punto di partenza di questo percorso, la constatazione che i cittadini non conoscono le “cure palliative” e dimostrano ancora resistenze nei confronti dell’uso degli oppiacei nella cura del dolore. Tante le indicazioni emerse dalla giornata di lavoro. Tra queste, la necessità di considerare che ogni paziente inguaribile è curabile, e che occorre contenere i sintomi invalidanti. Pregiudiziale alla realizzazione del progetto, diventa, quindi, l’impegno di un’attività di comunicazione che dia certezza che c’è qualcuno che si fa carico delle problematiche complesse dei bambini e che lavora per creare una continuità tra ospedale e territorio.

Su queste premesse, appunto, è stato elaborato il “Progetto Bambino”: se è vero che i problemi si assomigliano nella fragilità, è altrettanto vero che occorre dare all’età ciò che l’età richiede. Occorre, quindi, creare servizi rispondenti ai bisogni specifici dell’utenza pediatrica. E la Regione Basilicata è già orientata in questa direzione. Dei 54 posti letto di Hospice, 4 sono pediatrici. All’interno di questo quadro di riferimento ha cominciato a muovere i primo passi anche il “Progetto Bambino Basilicata”, che prevede la istituzione di un Centro di Riferimento regionale e la organizzazione di una rete territoriale di Terapia del Dolore e Cure palliative pediatriche. In corso anche una indagine conoscitiva dei minori affetti da malattie inguaribili. Determinante ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Progetto illustrato, il ruolo svolto dal volontariato che funge da cerniera indispensabile tra pubblico e privato.

A fornire indicazioni sulla situazione delle cure palliative pediatriche e terapia del dolore, Pietro Quinto, Dir. Gen. Dipartimento regionale Salute; Giovanni De Costanzo, Dir. Gen. Az.Osp.S.Carlo Potenza; Pasquale Amendola, Dir. Gen. Asp; Vito Gaudiano, Dir. Gen. Asm; Rocco Maglietta, Dir.Gen. Irccs Rionero. La necessità di adeguare i servizi pediatrici ai cambiamenti verificatisi nel mondo dell’infanzia è stata sottolineata da Maria Cristina Mencoboni; il ruolo dell’informazione e della comunicazione è stato delineato da Massimo Aquili, del Ministero della salute, luci e ombre nell’applicazione della legge sulle cure palliative sono stati evidenziati da Marco Spizzichino, de Ministero salute. Le caratteristiche del “Progetto Bambino” sono state evidenziate a livello nazionale da Franca Bernini del Dipartimento Pediatria Università Padova, a livello locale da Domenico Iadanza, U.O. Pediatria Territoriale Asp.

Il punto di vista delle famiglie sulle cure palliative è stato illustrato da Maria Luisa Ferlin, Presidente Comitato regionale Maruzza. La rete di cure palliative pediatriche e terapia del dolore in Basilicata è stata presentata da Attilio Martorano, Assessore sanità Regione Basilicata. La giornata di studi è continuata con la sessione formativa, rivolta a medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali.


IL RESPONSABILE UFFICIO STAMPA Dr. Giuseppe ORLANDO



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