DSM, inaugurata la mostra dei manufatti

04/07/2009

Inaugurata la mostra di manufatti prodotti nell’ambito  del  Laboratorio di Restauro dai pazienti del Dipartimento Salute Mentale (Nuclei Operativi Territoriali di Palazzo S. Gervasio e Venosa).

Sotto i riflettori,  nei saloni adiacenti la Sala del Trono del castello di  Venosa, oggetti recuperati, appartenenti  alla vita quotidiana, che hanno suscitato interesse e non poche emozioni tra i visitatori. In bella mostra: cavallucci a dondolo, vassoi decorati, sedie, contenitori, orologi scatole,  giocattoli. Insomma, il frutto di un corso di formazione che il Centro di Salute Menale di Lavello  ha condotto d’intesa con l’Apof-il e che ha coinvolto 11 pazienti, 3 volontari,  2 maestri apofil e operatori dei Not. La cerimonia  di inaugurazione della mostra ha fornito l’occasione per sviluppare una riflessione a più voci  sulle iniziative da realizzare per promuovere la  salute mentale e tutelare i diritti di cittadinanza. Amministratori, operatori, utenti, familiari e semplici  cittadini hanno,infatti,  partecipato al convegno “Territorio-Formazione-Lavoro-Salute…Mentale”. Al centro dell’attenzione  dei lavori dell’incontro la individuazione di percorsi possibili per soggetti a rischio di marginalità. Sullo sfondo la consapevolezza che la Salute Mentale non è un problema esclusivamente sanitario, ma riguarda tutta la comunità. “Dobbiamo concordare un percorso comune da fare nell’interesse della nostra comunità- ha sostenuto il neo sindaco di Venosa, Bruno Tamburriello- Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo di solidarietà per aiutare le persone in situazione di disagio”. Per promuovere salute e tutelare i diritti di cittadinanza bisogna,quindi adottare un approccio multidisciplinare. “Punto di riferimento dei nostri interventi è il territorio, inteso  non  solo come  contenitore,  ma come espressione delle persone che vi vivono-ha sottolineato il Direttore Generale Asp, Pasquale Amendola- Per evitare l’esclusione  sociale occorre puntare sulla collaborazione tra le istituzioni e incentivare iniziative innovative di socializzazione e inserimento lavorativo”. “La sperimentazione condotta con il Dsm ci ha consentito di costruire una rete sul territorio in grado di dare risposte concrete- ha aggiunto Vito Santarsiero,Direttore Generale Apof-il- Per questo proseguiremo il rapporto di collaborazione con l’Asp”. Un rapporto di collaborazione che ha prodotto buoni risultati, esposti  nella mostra. Nel corso del dibattito è stata evidenziata l’esigenza di incrementare le risorse economiche finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone in difficoltà. Sostenta anche la necessità di costruire ponti per riattivare i canali di comunicazione all’interno della comunità locale. E’ stato anche proposto di adottare il “cavallo a dondolo”, ricostruito dai pazienti Dsm  ed esposto in mostra,  come simbolo dell’impegno a promuove salute e tutelare i diritti di cittadinanza.
 



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