Corso di Educazione ai Sentimenti ed all'Affettività

08/06/2009

L’iniziativa, promossa dagli operatori del Consultorio della cittadina oraziana d’intesa con insegnanti e famiglie.
Essa mirava a fornire conoscenze e a far acquisire competenze ai genitori degli alunni delle classi IV e V della scuole elementare del 1° Circolo di Venosa nel campo dello sviluppo emozionale. Temi e problemi legati alla educazione sessuale sono stati trattati e sviluppati nel contesto più ampio della educazione ai sentimenti dal dott. Gianfranco Lettini, psicologo del Consultorio, che, nel corso dell’anno scolastico, ha tenuto incontri periodici con le famiglie. Alla luce della delicatezza degli gli argomenti da trattare, è stato scelto di lavorare in piccoli gruppi per facilitare il confronto, favorire il superamento delle resistenze e sensibilizzare all’acquisizione di nuovi atteggiamenti e nuovi comportamenti.
 
“La relazione con il bambino si può costruire o educando alla obbedienza: in questo caso il genitore reagisce alle richieste emotive del figlio in modo freddo, impersonale e autoritario-sottolinea Franco Lettini, psicologo del Consultorio familiare di Venosa)- o educando alla comunicazione:in questo caso il genitore tende ad essere empatico con il figlio, usando il gioco e l’esempio, e facilita la costruzione dell’autostima e la crescita dell’identità personale”. Naturalmente gli operatori del consultorio hanno proposto ai genitori un modello basato sulla comunicazione dei sentimenti e della affettività applicandolo ai comportamenti da adottare nella costruzione dei rapporti con i figli. Parallelamente al lavoro svolto con i genitori dagli operatori del consultorio, gli insegnanti svolgevano in classe il lavoro con gli alunni sull’educazione all’affettività e alla sessualità.
 
“Abbiamo notato un miglioramento nei rapporti interpersonali tra i ragazzi, che si sono mostrati più tolleranti e comprensivi tra di loro e meno timorosi di reagire nei confronti di chi usa la forza fisica per imporre le proprie opinioni- ha evidenziato Maia Grazia Vitiello, insegnante referente del progetto- In particolare gli alunni si sono sforzati di comprendere le esigenze e il modo diverso di rapportarsi dei compagni dell’altro sesso, spaziando nel campo dell’affettività e vivendo serenamente la loro sessualità”.
 
A conclusione di questa azione concordata e convergente tra operatori della sanità e operatori della scuola, sono stati i figli ad “esaminare” i genitori, ponendo loro con molta tranquillità domande su aspetti della vita affettiva e della vita sessuale. Altrettanta tranquillità i genitori hanno dimostrato nel rispondere alle domande dei loro figli.
 
[Giuseppe Orlando - Ufficio Stampa ASP Venosa]


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