12/3 - Giornata Mondiale del Rene: l'importanza della prevenzione

19/02/2020

Con il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale la malattia renale cronica, mutuando un concetto che trova applicazione per le malattie infettive, sta assumendo dimensioni epidemiche. Leggi tutto

"Sfortunatamente, la storia naturale delle nefropatie è caratterizzata da un lungo decorso asintomatico in cui il paziente, nella maggior parte dei casi ignaro, non segue alcuna terapia, favorendo un’altra caratteristica della malattia: la spiccata tendenza ad evolvere verso la fase terminale. Solo in questa fase la maggior parte delle funzioni svolte dai reni risultano tanto compromesse da vanificare qualsiasi tentativo di compenso metabolico. In questo stadio della malattia compaiono sintomi dovuti al progressivo accumulo di sodio e di liquidi che determinano ipertensione arteriosa, edemi e, nelle fasi più avanzate, dispnea (difficoltà respiratorie).

Contemporaneamente la prolungata carenza di vitamina D e l’incremento dei valori plasmatici di potassio determinano alterazioni del metabolismo minerale e della funzione neuro-muscolare che sono causa di gravi alterazioni muscolo-scheletriche e cardiovascolari. Quasi sempre i pazienti sviluppano uno stato anemico per la ridotta produzione renale di eritropoietina, disturbi gastroenterici e prurito generalizzato a causa dell’accumulo delle cosiddette tossine uremiche. Solo la diagnosi precoce, permettendo di instaurare tempestivamente una terapia conservativa, è in grado di bloccare o in taluni casi rallentare sensibilmente la lenta ma inesorabile progressione della malattia.

La terapia si basa essenzialmente sulla rimozione delle cause del danno renale, sulla adozione di un regime alimentare adeguato (generalmente a basso contenuto di proteine e di sale) e sulla correzione farmacologica dei cosiddetti fattori di progressione del danno renale quali, ad es.: ipertensione arteriosa, anemia, iperparatiroidismo secondario e dislipidemia. L’avvio precoce del follow-up nefrologico previene le complicanze gravi e potenzialmente letali della uremia anche nei pazienti giunti allo stadio finale della malattia che possono accedere precocemente ad un programma trapiantologico da donatore cadavere o vivente, ancora prima che sia necessario l’avvio della terapia sostitutiva; per alcuni di questi pazienti è quindi possibile il cosiddetto trapianto preemptive, evitando la dialisi. Al contrario, nei pazienti già in fase terminale, che giungono alla osservazione del nefrologo a causa dei gravi sintomi della insufficienza renale (late referral), il tempo che intercorre tra diagnosi ed avvio della cosiddetta “terapia sostitutiva”, meglio conosciuta come Dialisi (extra od intracorporea), è molto breve e le condizioni generali non consentono l’immediato inserimento in lista di attesa per trapianto di rene.

Sulla scorta di tali evidenze, la comunità nefrologica mondiale, annualmente, organizza giornate di prevenzione ed informazione sulle malattie renali durante le quali vengono organizzati incontri con scolaresche e viene data la possibilità, a chiunque ne sia interessato, di ricevere gratuitamente da personale qualificato, informazioni e un parere esperto su particolari problemi. Negli ambulatori ospedalieri, durante gli incontri vengono effettuati gratuitamente test clinici che, seppur semplici e non invasivi, sono capaci di individuare precocemente una malattia renale. Infatti, il controllo della pressione arteriosa, un esame delle urine, e la determinazione della creatininemia sono in grado di evidenziare condizioni di rischio ed avviare, ove necessario, un percorso diagnostico terapeutico adeguato. La prevenzione assume particolare rilevanza soprattutto nei pazienti diabetici, ipertesi e cardiopatici per i quali le complicanze renali sono molto frequenti. In ultima analisi, la prevenzione delle condizioni di rischio, la diagnosi precoce della malattia renale cronica ed il tempestivo avvio del follow-up nefrologico rappresentano l’arma più efficace per ritardare sia il ricorso alla dialisi sia per favorire una politica trapiantologica precoce; tale condotta si traduce in una migliore qualità di vita per i pazienti.


Dr. Gennaro Sansone - UOSD Nefrologia e Dialisi POD Lauria - Maratea



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