Servizio di mediazione familiare a Lavello

02/10/2009

Obiettivi, strategie e programmi di intervento del Servizio di Mediazione Familiare sono stati illustrati e discussi nel corso di un incontro organizzato dal Dipartimento Materno Infantile Asp-ambito territoriale ex Asl 1...

Obiettivi, strategie e programmi di intervento del Servizio di Mediazione Familiare sono stati illustrati e discussi nel corso di un incontro organizzato dal Dipartimento Materno Infantile Asp-ambito territoriale ex Asl 1...

e tenutosi presso l’Auditorium dell’Ospedale di Venosa. Alla base della iniziativa l’esigenza di fornire informazioni a operatori dei servizi socio-sanitari, delle associazioni e delle agenzie educative territoriali su un’attività, ancora poco conosciuta, e di consolidare le sinergie tra operatori di servizi e strutture diverse. Attivata da oltre un anno presso il Consultorio di Lavello, la Mediazione Familiare si rivolge a coppie separate o in fase di separazione, e a coppie divorziate per sostenere la genitorialità spesso messa a rischio dal conflitto coniugale.

“Con il sostegno di operatori opportunamente preparati viene concordato un percorso che agevola la ricerca di accordi nel corso di una separazione e/o divorzio- precisa Ornella Soligno, Responsabile del Una fase dell'incontro tenutosi a LavelloDipartimento Materno Infantile- Offriamo ai coniugi uno spazio di incontro in un ambiente neutrale per trattare tutti gli argomenti connessi con la separazione e il divorzio”. Attraverso la Mediazione familiare, gli operatori mirano a cercare soluzioni comuni e reciprocamente accettabili dai coniugi in un clima di rispetto, dignità ed equità, basato sull’affetto per i figli e sul riconoscimento dei loro bisogni. Ma, perché ricorrere alla mediazione? “Per trovare uno spazio per comunicare, superando la logica del vincitore/perdente che caratterizza i conflitti di coppia- evidenzia Raffaella Restaino, psicologa del Servizio- Per trovare degli accordi comuni, specifici e personalizzati, e per avere un valido sostegno nel difficile compito di riorganizzare le relazioni familiari”. Un’attività di mediazione prevede 6-8 incontri di un’ora e mezza circa e si sviluppa nell’arco di 3-6 mesi in rapporto alla complessità dei problemi da affrontare. Nel corso dell’incontro è stato anche sottolineato che la mediazione non solo non è in concorrenza ma può diventare interlocutore privilegiato con l’attività dell’avvocato, in quanto la integra, facendosi carico anche degli aspetti relazionali ed emotivi. “E’ opportuno rivolgersi alla mediazione prima della procedura legale, per definire le modalità di organizzazione delle relazioni familiari- precisa Battistina Pinto, responsabile attività consultori ambito territoriale ex Asl 1- e durante il processo legale in caso di difficoltà a mettere in atto gli accordi”. Ha partecipato ai lavori dell’incontro anche Gerardo Di Ciommo, Presidente Ordine Avvocati Melfi, e Marirosa Di Grisolo, Psicologa Volontaria per la Mediazione. Analogo incontro di sensibilizzazione si terrà giovedì 8 ottobre presso la Sala Mostre del Comune di Melfi con operatori dei Comuni che gravitano sulla cittadina normanna.

A cura del responsabile Ufficio Stampa - Venosa Dr. Giuseppe ORLANDO



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