A Lagonegro una nuova frontiera diagnostica in campo epatologico
La sala convegni del Midi Hotel di Lagonegro ha registrato sabato 5 giugno lo svolgimento di un convegno medico di notevole contenuto.
Organizzato dall’ Unità Operativa Complessa di Medicina Interna, d’Urgenza ed Accettazione dell’Ospedale di Lagonegro, diretta dal dottor Diodoro Colarusso nel corso del convegno si è parlato di nuove metodiche diagnostiche in campo ecografico ed in particolare di Ecografia con Mezzo di Contrasto (CEUS – Contrast Enhanced UltraSound). Durante i lavori hanno relazionato, assieme ad alcuni dei medici dell’U. O. C. di Lagonegro, anche alcuni dei principali esperti in tale meto-dica, provenienti da Puglia e Campania. In rap-presentanza dell’equipe lagonegrese sono inter-venuti il dott. Colarusso, direttore U.O.C. di Me-dicina, in merito agli aspetti farmacoeconomici della CEUS, il dott. Pasquale Mitidieri, responsa-bile Dh Internistico di Lagonegro, che ha parlato dell’evoluzione storica dell’ecografia, e il dott. Bruno Tripodi, che si occupa della diagnostica ecografica all’interno della medesima U.O., che ha relazionato sulle attuali linee guida in merito alla diagnostica per immagini delle neoplasie epatiche.
È intervenuto in rappresentanza dell’Ospedale di Villa d’Agri il dott. Vincenzo Barile, direttore dell’ U.O. di Radiodiagnostica di Villa d’Agri-Potenza dell’Azienda Sanitaria Potenza, con una relazione sulle altre tecniche di radiodiagnostica in epatologia. Si sono poi via via alternati nella discussione il prof. Luciano Tarantino, docente della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Generale della Seconda Università di Napoli e responsabile dell’U.O.D. di Epatogastroenterologia ed Ecointerventistica dell’Ospedale di Frattamaggiore (NA), che ha presentato gli aspetti tecnici e le peculiarità della CEUS, il prof. Vincenzo Palmie-ri, associato dell’Università di Bari presso la Clinica Medica “A. Murri” del Policlinico Universitario, con una relazione sulla caratterizzazione delle varie malattie neoplastiche epatiche, il dott. Roberto Chiavaroli, dell’U.O. di Malattie Infettive dell’Ospedale di Galatina (LE), che ha parlato del ruolo della CEUS nella va-lutazione delle epatopatie acute e croniche, il dott. Ignazio Sordelli, della Vª Div. Chirurgia Generale della Seconda Università di Napoli, con una relazione sul ruolo della CEUS nelle patologie di altri organi addomi-nali e il dott. Carmine Ripa, dell’U.O. di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Frattamaggiore, che ha parlato dell’utilizzo della CEUS durante le manovre chirurgiche in sala operatoria.
Le relazioni, tutte di notevoli contenuti scientifici, hanno illustrato i campi di applicazione della metodica, mettendo in luce le nuove pros-pettive che essa apre soprattutto in merito alla diagnostica delle neoplasie epatiche benigne e maligne, nell’ambito delle nuove applicazioni diagnostiche ultrasonografiche, grazie alla possibilità di sfruttare il “real time” durante l’esecuzione dell’esame ed anche di poter valutare dinamicamente la vascolarità ed il comportamento delle strutture esplorate, attraverso l’utilizzo di particolari mezzi di contrasto ecografici, introdotti in Italia nella seconda metà degli anni '90, soprattutto con il fine di intensificare il segnale "color" e "power-Doppler" (agenti ecoamplificatori). In particolare dall'autunno del 2001 si è avuta la disponibilità di un agen-te farmacologico che consentisse una vera e propria "ecografia con mezzo di contrasto", il SonoVue®, com-mercializzato in Italia dalla Bracco.
Nello stesso periodo, infatti, le diverse case produttrici di ecografi hanno sviluppato dei softwares contrasto-specifici, prima intermittenti e poi in real-time, tali da permettere uno stu-dio ecocontrastografico vero e proprio. Ciò ha permesso quindi ad alcuni gruppi di studio di sperimentare la metodica, applicandola soprattutto alle lesioni epatiche focali, dimostrando in questo campo l’efficacia e l’utilità di questo strumento diagnostico.
Dopo aver attraversato un processo evolutivo rapido ed intenso nel corso di quest’ultimo decennio, ormai, l'ecocontrastografia non può più essere definita come una metodica "promettente e di recente introduzione" bensì come una modalità diagnostica affidabile e standardizzata, seppur passibile di ulteriori, auspicabili sviluppi futuri. Questo evento si è dunque rivolto a tutte le componenti sanitarie sia territoriali che ospedaliere, del nostro ambito territoriale al fine di rendere nota la disponibilità per l’utilizzo di questa nuova risorsa diagnostica, che è già praticata da alcuni mesi presso l’Unità Operativa di Medicina Interna, d’Urgenza ed Accettazione dell’ Ospedale di Lagonegro (specificatamente dal dott. Tripodi), ove già sono stati sottoposti a questo nuovo tipo di diagnostica circa cinquanta pazienti, con risultati di notevole interesse, come è risultato dalla relazione su detta casistica che è stata presentata alla conclusione della giornata proprio dal dott. Tripodi. I lavori della giornata infatti hanno messo particolarmente in luce come questa nuova metodica sia poco invasiva e ottimamente tollerata dal paziente, sia pure offrendo ottimi risultati nella diagnosi delle malattie sia in campo epatologico che sugli altri organi dell’addome, proponendosi così come esame di notevole importanza nella panoramica sanitaria attuale.